Il monaco e veggente russo Grigorij Rasputin, assassinato nel 1916, è un personaggio inquietante che formulò nitide profezie su fatti che sarebbero dovuti accadere quasi un secolo dopo la sua morte e che realmente stiamo vivendo oggi. Fra i tanti, l’inquinamento, che lui descrive con immagini suggestive: i veleni si sarebbero stretti attorno al pianeta come l’abbraccio di un amante, l’alito della morte avrebbe soffiato nei cieli e le acque sarebbero diventate amare più del sangue putrido del serpente.
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